Due mostre di fotografe a Torino da non perdere questa estate

Anche questa estate, in due dei luoghi che ospitano le mostre più belle della città, CAMERA e Gallerie d’Italia, si possono ammirare gli scatti di due fotografe importanti, una che proviene dal passato e una salda nel presente, ma con uno sguardo proiettato nel futuro.

Sono Cristina Mittermeier e Margaret Bourke-White e le loro mostre, visitabili per tutta l’estate fino ad autunno inoltrato, sono imperdibili! Le ho visitate pochi giorni dopo la loro apertura e qui ve ne parlo.

Due mostre di fotografe a Torino da non perdere questa estate

La Grande Saggezza di Cristina Mittermeier alle Gallerie d’Italia

Classe 1966, con alle spalle una lunga carriera, oggi Cristina Mittermeier è una delle fotografe di punta del National Geographic e portatrice di messaggi ambientali importanti e non più trascurabili.

Con una formazione da biologa marina, appassionata di ecosistemi e amante viscerale del nostro pianeta, Cristina Mittermeier ha viaggiato in lungo e in largo con le sue attrezzature per fotografare fauna selvatica, culture, comunità, tradizioni, paesaggi marini e terresti in continuo cambiamento, per condividere poi i suoi scatti con il fine di sensibilizzare sulla bellezza e sulla fragilità di tutti coloro che abita9no il nostro pianeta, e del pianeta stesso.

Nel corso degli anni, infatti, Cristina ha documentato la fauna e la flora, le diverse culture e tradizioni degli abitanti dei luoghi più sperduti e ancestrali della Terra, soprattutto di quelle popolazioni che mantengono ancora un legame indissolubile e timoroso con la natura che li circonda e che comprendono profondamente il delicato equilibrio tra uomo ed ecosistema.



Attraverso il suo lavoro da fotografa e attraverso gli splendidi scatti raccolti nella mostra La Grande Saggezza alle Gallerie d’Italia di Torino, Cristina Mittermeier ci offre la testimonianza di tradizioni, riti e saperi tramandati di generazione in generazione e ci racconta il suo concetto di “grande saggezza” alla base del mondo.

Cristina parla ai visitatori della sua idea di enoughness come modo di pensare al nostro posto e al nostro ruolo nell’ecosistema globale, un ecosistema sempre più fragile e volubile.

In una vita moderna dotata di troppo e che però non ci sembra mai abbastanza,  l’enoughness incoraggia un modo di vivere più soft, tenendo ben presente quello che è il nostro impatto sul pianeta e quindi favorendo scelte quotidiane che abbiano un impatto minore sul pianeta e sul clima.

L’enoughness dovrebbe accrescere in ciascuno degli abitanti del pianeta terra il riconoscimento e l’apprezzamento di ciò che già hanno e soprattutto di ciò che sono, non sperperando le risorse del pianeta alla ricerca sempre di qualcosa di più.

Cristina Mittermeier è co-fondatrice, insieme a Paul Nicklen e Andy Mann, di SeaLegacy, un’organizzazione internazionale che ha la missione di ripristinare la salute degli oceani e sono tantissime le fotografie scattate negli anni da Cristina per cogliere la grande bellezza di questo ecosistema fragile e meraviglioso. Secondo la fotografa, utilizzare con saggezza le risorse limitate del nostro pianeta è fondamentale per il futuro, per la sopravvivenza del pianeta stesso e di tutti i suoi abitanti.

La mostra alle Gallerie d’Italia e gli scatti di Cristina Mittermeier portano il visitatore in un viaggio meraviglioso intorno al globo, sensibilizzandolo sui temi della salvaguardia e della sostenibilità ambientale. Una mostra incredibile, da non perdere!

Il costo del biglietto intero è 10 €, il biglietto ridotto ha un costo di 8 €. Hanno diritto all’ingresso gratuito i minori di 18 anni, i dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo, chiunque la prima domenica di ogni mese e i possessori dell’Abbonamento Musei Piemonte.

Fino a: 1 settembre 2024

Dove: Gallerie d’Italia, Piazza San Carlo 156

Due mostre di fotografe a Torino da non perdere questa estate

Margaret Bourke-White. L’opera 1930-1960

Dopo il successo delle mostre dedicate a grandi fotografe come Eve Arnold e Dorothea Lange, CAMERA propone una nuova interessantissima mostra che ruota attorno a un’altra grande donna fotografa, l’americana Margaret Bourke-White.

Nata all’inizio del Novecento, precisamente nel 1904, il suo amore per la fotografia nasce invece durante gli anni universitari, quando Margaret inizia a fotografare soprattutto industrie e architetture monumentali.

Nel 1929 inizia a lavorare per la rivista Fortune e nel 1936, quando nasce Life, Margaret Bourke-White è una delle principali firme.

Quella per l’industria è una delle passioni fotografiche che Margaret porta avanti anche quando è una fotografa di spicco e infatti rimane uno dei temi più ricorrenti e importanti della sua carriera. Le industrie e le macchine, ma anche la costruzione dei più importanti e alti grattacieli rappresentano per lei i soggetti ideali per raccontare la grandezza degli Stati Uniti e il progresso.

Ma il settore industriale non è l’unico a interessarle: proprio per Life realizza reportage in Unione Sovietica, spinta dall’interesse per gli stravolgimenti che stanno investendo il Paese, documenta l’alluvione del fiume Ohio in Louisiana, realizza un servizio per una comunità di eschimesi in Canada, scatta foto brutali e inumane nei campi di concentramento dopo la liberazione da parte degli alleati.

La mostra, attraverso circa 150 fotografie, cerca di raccontare il suo immenso lavoro e la sua vita straordinaria, in un arco di tempo di circa trent’anni, dal 1930 al 1960.

All’inizio degli anni Cinquanta scopre di avere il morbo di Parkinson e dopo poco è costretta ad abbandonare la fotografia proprio a causa della malattia. Dal 1957 Margaret Bourke-White si dedicherà alla sua autobiografia, Portrait of Myself, pubblicata poi nel 1963. Nel 1971 muore a causa delle complicazioni della sua malattia.

Il costo del biglietto intero è di 12 €, il costo del biglietto ridotto fino a 26 anni e oltre i 70 anni è 8 €. L’ingresso è gratuito per i possessori dell’abbonamento Musei Piemonte.

Fino a: 6 ottobre 2024

Dove: CAMERA, Via delle Rosine 18

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