Val d’Orcia in 3 giorni: itinerario tra cipressi, borghi e colline

Un meraviglioso territorio cosparso di colline e punteggiato di cipressi, il cui sguardo è in grado di aprire il cuore e rilassare la mente: quello che vi consiglio è un viaggio in questo magico pezzetto di Italia, amato in tutto il mondo.

Ci troviamo in Val d’Orcia, un fazzoletto di terra che si estende a sud della Toscana, verso l’Umbria, con i suoi cipressi iconici, i suoi borghi arroccati, le sue colline sinuose e la sua cucina saporita al punto giusto. Vi porto nel nostro viaggio, in un itinerario di 3 giorni in Val d’Orcia.

Val d’Orcia, qualche consiglio pratico

La Val d’Orcia è un territorio ideale da esplorare con un viaggio in macchina, dettando i propri tempi, fermandosi a godere della bellezza dei panorami che offre, facendo tappe gustose per provare le prelibatezze e lo street food locale. L’auto è inoltre il modo migliore per visitarla, perché con i mezzi pubblici sarebbe complicato raggiungere tutte le tappe.

Per evitare il troppo caldo o il troppo freddo i periodi migliori sono come sempre la primavera o l’autunno: considerate però che la Val d’Orcia è una meta molto ambita e frequentata anche dal turismo straniero e che spesso accade che anche nei periodi di bassa stagione sia affollata. Non disperate comunque, perché parcheggio, anche nei pressi dei borghi, se ne trova sempre.

Soprattutto se viaggiate in periodi molto caldi vi consiglio di dirigervi nei luoghi paesaggistici, come alla Cappella della Madonna della Vitaleta e ai Cipressi di San Quirico d’Orcia solo verso l’ora del tramonto, per foto spettacolari ma anche perchè è difficile trovare un po’ di ombra intorno.

Per visitare la Val d’Orcia e godervi tutti i luoghi più iconici sono sufficienti due giorni. Tuttavia, meglio avere tre giorni a disposizione, per potervi godere appieno anche l’atmosfera immutata dei borghi e oziare davanti a un bel tramonto.

Val d’Orcia in 3 giorni

Giorno 1

La nostra prima tappa, già verso l’ora del tramonto sono i Bagni San Filippo, che in estate vi consiglio senza dubbio di visitare verso quest’ora, perché per quanto siano in ombra, il bosco in cui si trovano è piuttosto afoso.

La località si chiama Bagni San Filippo ed è un piccolo comune di meno di 100 abitanti, all’interno della quale sono presenti le acque sulfuree che, una volta giunte in superficie, formano depositi calcarei bianchissimi, tante pozze e cascate che vanno a formare il Fosso Bianco, dove la gente si immerge e si rilassa.

Una delle parti più scenografiche è la Balena Bianca, un’enorme massa di calcare bianco che ricorda proprio la silhouette di una balena. Qui, è vietato salire per ragioni di sicurezza.

Purtroppo tutta l’area è piuttosto trascurata e malconcia, per colpa di persone che lasciano i propri rifiuti e hanno poco cura dell’ambiente circostante. Per circa un anno è stato dato in gestione a una cooperativa che faceva pagare un ingresso simbolico e c’era un orario stabilitoo, al momento del mio viaggio l’ingresso è gratuito e può essere fatto in qualsiasi momento della giornata.

I Bagni San Filippo sono uno di quei luoghi, almeno secondo il mio parere, che rendono più in foto che dal vivo. Tuttavia, se capitate in Val d’Orcia, una tappa anche un po’ furtiva è d’obbligo.

Giorno 2

Il secondo giorno di viaggio inizia in uno dei borghi più belli della Val d’Orcia, il borgo di Pienza.

Appoggiata su una delle famose colline della Val d’Orcia, da cui si può godere di un panorama unico, Pienza è un gioiellino che non potete non mettere nella vostra lista di cose da non perdere in Val d’Orcia. Un tempo borgo medievale, Pienza è stata rasa al suolo e ricostruita da Papa Pio II.

Oggi potrete così passeggiare tra le sue architetture in stile rinascimentale perfettamente conservate, godervi la calma di un borgo che andati via i turisti ritorna silenzioso e riservato e mangiare il tipico panino con pane toscano, pecorino e porchetta di Pienza. Noi siamo stati a Baccano, il Panino Toscano. Ve lo consiglio.

Lasciata Pienza alle nostre spalle, con il sole ancora alto e caldissimo, ci siamo diretti in uno degli angoli più scenografici della Val d’Orcia, la piccola e onirica Cappella della Madonna di Vitaleta.

Intima, circondata dal nulla e incorniciata da cipressi splendidi che le garantiscono un pochino di ombra, la Cappella della Madonna di Vitaleta si trova in cima ad un colle, isolata nel silenzio della natura e lontana da tutto.

Lasciata l’auto lungo la strada sterrata, dovrete percorrere un sentiero di circa una decina di minuti prima di raggiungerla. Già scorgendola in lontananza vi renderete conto di quanto sia magica!

Cappella della Madonna di Vitaleta, uno dei pezzetti più scenografici della Val d’Orcia

Lasciato questo altro pezzettino che porteremo nel cuore, ci dirigiamo in un altro borgo imperdibile, San Quirico d’Orcia, un borgo di origine etrusca che oggi rappresenta parte del cuore di questo territorio, riconosciuto Patrimonio Mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 2004.

San Quirico è uno degli esempi più notevoli di urbanistica medievale del senese; tra i monumenti da non perdere ci sono La Collegiata e Palazzo Chigi, oggi sede del Comune.

Da non perdere assolutamente ci sono gli Horti Leonini, pensati come giardini autonomi dall’abitazione. Si tratta infatti di horti privi di una villa signorile a cui fare riferimento e costruiti per viandanti di passaggio.

Per una sosta di gusto e cultura, vi consiglio un aperitivo a San Quirico d’Orcia in un luogo che coniuga il rosso dei vignaioli del territorio e la letteratura. Si tratta di Vald’O – Vineria Letteraria: tra un calice di vino locale e un libro, potrete godervi del momenti deliziosi!

Lasciata San Quirico d’Orcia abbiamo ancora una tappa in questa giornata e anche questa volta si tratta di un luogo naturale e molto scenografico: sto parlando dei Cipressi di San Quirico d’Orcia. Questi magnifici alberi della vita e dell’eternità, e infatti non a caso si trovano spesso anche nei cimiteri, sono uno dei simboli di questo pezzetto di Toscana. Il loro uso risale agli Etruschi, che li coltivavano a fini ornamentali e per usarne il legno, successivamente sono stati utilizzati per delineare le proprietà di case e cascine immerse nella campagna.

Una volta messa la destinazione sul navigatore potrete lasciare l’auto sul fianco della strada e raggiungere i cipressi in pochi minuti a piedi. Secondo me il momento migliore è proprio il tramonto, quando i cipressi formano delle ombre lunghissime e singolari e una luce bellissima avvolge anche il panorama circostante.

Mentre ci avviciniamo alla nostra casa ci godiamo ancora, fermandoci per un’ultima tappa, un bellissimo tramonto: sei magica Val d’Orcia!

Tramonto in Val d’Orcia sulla via del ritorno

Giorno 3

L’ultimo giorno lo dedicheremo a un altro pezzetto di questo territorio e alle ultime tre tappe di questo itinerario in Val d’Orcia.

La prima tappa, non calcolata e non premeditata, è quella che ci fa fermare la macchina per ammirare la bellezza di un viale di cipressi che conduce, sulla sommità della collina, all’Agriturismo Il Macchione.

Altri cipressi, questa volta quelli sul viale che conduce all’Agriturismo

La seconda tappa, dove ci fermiamo anche per il pranzo, sarà Bagno Vignoni, una frazione del comune di San Quirico d’Orcia che non ha niente da invidiare a posti ben più grandi. Abitata da sole 30 persone, Bagno Vignoni è famosa per la sua fonte termale, che era utilizzata persino dagli antichi Romani, e nei secoli è stata fatta confluire nella piazza principale.

La vasca di Bagno Vignoni, dove oggi è vietato fare il bagno, risale al Cinquecento e venne usata dai nobili dell’epoca, che sceglievano apposta questo luogo come località di villeggiatura.

Visitate il piccolissimo borgo, con anche gli scavi archeologici e non perdetevi una sosta da Librorcia, proprio accanto alla grande e suggestiva vasca termale. Librorcia è una libreria indipendente aperta dal libraio Simone, vero animo del luogo. All’interno la libreria, finemente arredata e abbellita con tante poltroncine e con mobili coloratissimi, è un vero splendore!

Ultima tappa di questo meraviglioso viaggio è il borgo di Montepulciano: ebbene sì, non potevamo andarcene senza averlo visitato!

Famoso e famosissimo per il suo omonimo vino, nel borgo tutto in salita sono presenti tanti negozi e cantine nelle quali acquistare vino o fare degustazioni con anche prodotti locali. Se siete appassionati di vino vi consiglio di selezionare prima i luoghi da non perdere e prenotare per tempo.

Il fulcro del borgo è Piazza Grande, ma sono presenti tanti edifici interessanti da un punto di vista architettonico, come il Tempio di San Biagio, il Museo Civico Pinacoteca Crociani e la Cattedrale di Santa Maria Assunta.

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