Itinerario di 3 giorni in Tuscia, meraviglioso territorio del Lazio

In un territorio verdissimo che copre la provincia di Viterbo e si trova in Lazio, ma vicinissimo alla Toscana e all’Umbria da cui dista uno schiocco di vita, la Tuscia era il territorio abitato dai Tusci, ovvero dagli Etruschi.

Visitabile e apprezzabile davvero in tutte le stagioni, un itinerario di viaggio in Tuscia vi porterà alla scoperta di boschi, parchi, ville e borghi affascinanti. Proibito trascurare la cucina, che qui è saporita e generosa.

Itinerario 3 giorni in Tuscia

Giorno 1

Raggiungiamo la Tuscia da Civitavecchia, dove abbiamo attraccato con il traghetto, di ritorno dal nostro bellissimo viaggio in Sardegna. Abbiamo infatti deciso di approfittarne per fare qualche tappa in questa meravigliosa terra, risalendo con calma fino a Torino, come siamo soliti fare, per visitare qua e là altre bellezze che il nostro Paese ci offre.

Dopo un viaggio notturno passato senza cabina e poltrona perché probabilmente ci sentiamo ben più giovani di quello che siamo, siamo comunque riusciti a riposare, ma la stanchezza è tanta. Nonostante questo, l’eccitazione è a mille: non vediamo l’ora di conoscere il lato gastronomico di questa terra e tutti i tesori che custodisce!

La strada che da Civitavecchia ci porta nella Tuscia viterbese è tutta un susseguirsi di sinuose colline e acquedotti romani perfettamente conservati. Vi consiglio di non perdervi l’Acquedotto di Nepi, anche solo passandogli davanti: la sua imponenza vi farà sentire piccolissimi.

Per questi giorni nella Tuscia abbiamo preso un piccolo appartamento KiValà, rustico e particolare, nel cuore del centro storico di Vallerano. Facciamo la conoscenza di questo borgo, davvero delizioso, attraverso le sue stradine strette nelle quali solo le macchine vintage passano senza problemi e ricco di luminarie. Il borgo è infatti addobbato per l’imminente Festa di San Vittore martire, patrono di Vallerano: una manifestazione tra le più importanti e sentite nel panorama delle feste patronali della Tuscia viterbese.

Preso possesso della casetta e scaricata la macchina per l’ennesima volta, decidiamo di iniziare a muoverci per cercare un posticino tipico in cui cenare. Andiamo a prendere un caffè in uno dei baretti del borgo e quando arriva l’ora andiamo a cena da L’Osteria degli Orti di Riccardo Neri.

Veniamo accolti dal simpatico proprietario che per la serata si sdoppierà tra cucina e sala, dal locale tutto per noi e da una musica adorabile a scandire i tanti piatti che decidiamo di provare. I primi sono uno più attrattivo dell’altro, tutti rigorosamente di pasta fatta in casa: fettuccine integrali, ignudi, mezze tacche…e i condimenti sono decisi e saporiti e si sposano appieno con l’abbondanza della portata. Anche i secondi sono incantevoli e i contorni, soprattutto legumi cucinati in semplicità con erbe aromatiche e bietole. Anche il dolce e il caffè con la moka portata in tavola non ci lascia indifferenti. Più che una cena, una vera e propria esperienza che sì, per noi, merita da sola il viaggio.

Itinerario 3 giorni in Tuscia

Giorno 2

Ci svegliamo presto e andiamo a fare colazione in un altro baretto del borgo, economico e ottimo, pronti dopo poco per partire alla scoperta della Tuscia.

La nostra prima tappa è Bagnaia, dove è presente la celebre Villa Lante, che con il suo giardino italiano manieristico è una delle più celebre ville rinascimentali italiane.

Per visitare la villa, distribuita su più livelli, con fontane, giochi d’acqua, grotte e gallerie e con scorci uno più bello dell’altro, ci prendiamo un bel po’ di tempo e all’uscita facciamo una piccola passeggiata anche nel borgo di Bagnaia, prima di rimetterci in auto.

La seconda tappa della giornata è Vitorchiano, un piccolissimo borgo ai piedi dei Monti Cimini che sembra sorgere a picco sulla pietra. Passeggiare per le vie del borgo osservando il panorama da uno dei tanti Belvedere è senza dubbio tra le cose da fare, ma io vi consiglio anche una tappa nel dolcissimo Laboratorio Artistico La Nicchia, con tantissime e meravigliose opere in ceramica: io non sono certo uscita a mani vuote! E devo anche dirvi che uno degli oggetti presi è stato un po’ un presagio che poi si è realizzato e di cui conserverò sempre un ricordo speciale.

Prima di lasciare il borgo facciamo ancora una tappa per vedere il Moai di Vitorchiano, l’unico esemplare che si trova al di fuori dell’isola di Pasqua. Il Moai è stato costruito nel 1990 dalla famiglia Atan, composta da 19 persone, proveniente da Rapa Nui e da allora accoglie i curiosi. Da qui, inoltre, nei pressi dell’area camper si ha una vista complessiva del borgo di Vitorchiano, forse la più bella!

È ora di pranzo ormai, e così decidiamo di spostarci in un luogo davvero naturalistico: la bellissima Faggetta del Monte Cimino. Si trova vicinissima a Viterbo e non troppo lontana da Roma, perfetta per una gita in giornata fuori porta.

La Faggeta del Monte Cimino è ricca di panchine, sentieri adatti a tutti e per la sua importanza naturalistica, ecologica e paesaggistica è stata inserita dall’UNESCO tra i Patrimoni dell’umanità, nel 2017. In estate, soprattutto nelle giornate calde e afose qui è meraviglioso e si sta davvero freschi, anche se credo che il meglio arrivi con l’autunno, con le foglie che cambiano i loro colori. Dopo aver pranzato ed esserci goduti un po’ di relax, siamo di nuovo pronti per partire e per raggiungere la tappa successiva di questa giornata intensa.

Arriviamo infatti al Parco dei Mostri di Bomarzo, tra le tappe più affollate del viaggio. Il Sacro Bosco o Parco dei Mostri, poco distante dal borgo di Bomarzo, fu ideato dall’architetto Pirro Ligorio su commissione del Principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino, allo scopo di consolare il suo cuore ferito per la morte della moglie Giulia Farnese.

Le sculture, che riproducono sogni, incubi, figure oniriche e grottesche, a volte surreali, sono state scolpite sul posto e oggi sono distribuite apparentemente senza nessun criterio o significato. Con mappa alla mano è stato divertente e sorprendente fare la conoscenza delle tante e diverse sculture disseminate tra la vegetazione.

Torniamo nel nostro appartamento per prepararci per la serata. Una volta pronti andiamo infatti a Caprarola, celebre per Palazzo Farnese, costruito per la famiglia Farnese e senza dubbio uno dei migliori esempi di dimora di epoca manierista.

Noi ci dedichiamo alla sua visita solo dall’esterno perché ormai è tardi e ci aspettano per cena a La Casa del Gusto, una trattoria con ottimi piatti tipici: infatti ci lanciamo subito su un tagliere di formaggi e salumi regionali e su due primi fatti in casa, e non ci deludono.

Itinerario 3 giorni in Tuscia

Giorno 3

Il terzo e ultimo giorno in Tuscia inizia, dopo la colazione al bar del giorno prima, lasciando la nostra piccola casetta nel centro storico e dirigendoci per le ultime due tappe del nostro itinerario in Tuscia, prima di raggiungere la Toscana per visitare un altro pezzettino di questa terra e avvicinanarci ancora un po’ a Torino.

Ci dirigiamo subito a Celleno, anche chiamato il Borgo Fantasma, dato che è stato definitivamente abbandonato dai suoi abitanti intorno agli anni Cinquanta del Novecento. Un borgo sfortunato, colpito dall’alba della sua costruzione da epidemie, frane, terremoti e che ha reso difficile vivere lì. Oggi la cosa sorprendente è che, nonostante buona parte delle abitazioni del borgo siano crollate, il nucleo centrale è ancora intatto e questo consente di visitarlo senza problemi. Non solo, sono stati allestiti nei suoi piccoli spazi alcune delle botteghe presenti nel borgo, ci sono infatti il forno, il ciabattino, la Posta.

Dopo Celleno raggiungiamo un altro borgo che anno dopo anno sembra sempre più in bilico, il borgo laziale di Civita di Bagnoregio, sempre in provincia di Viterbo, celebre per essere stato definito “La città che muore” dallo scrittore Bonaventura Tecchi, che qui trascorse la sua giovinezza. Il borgo infatti ha un futuro incerto, perchè il lento e inesorabile aumentare dell’erosione della piccola collina sulla quale si appoggia, sembra che in un futuro non troppo lontano lo vedrà crollare a poco a poco.

Per questo motivo, se avete intenzione di visitarlo, non aspettate troppo tempo.

Dopo Celleno e Civita di Bagnoregio ci avviciniamo alla Toscana, la nostra prossima tappa sarà la Val d’Orcia, uno dei pezzetti toscani che ci mancano di visitare!

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