La Villa Ephrussi de Rothschild e i suoi nove giardini per fare il giro del mondo

Affacciata sul Mar Mediterraneo, tra Nizza e Monaco, Villa Ephrussi de Rothschild è un palazzo imperiale affascinante con un giardino che ne include nove, tanto che passeggiare al suo interno vi darà la sensazione di camminare un po’ in giro per il mondo, tra il Giappone, la Provenza, la Spagna.

La bellezza di questo posto lascia davvero interdetti e man mano che la visita procede, prima nei magnifici interni della villa e poi addentrandovi nei suoi favolosi giardini all’esterno, potrete fare un viaggio tra specie botaniche e allestimenti floreali davvero stupefacenti.

Villa Ephrussi de Rothschild

Informazioni utili per la visita

Il costo del biglietto di ingresso a Villa Ephrussi de Rothschild è di 16 euro, che include anche una interessante e stupenda audioguida gratuita. I biglietti di ingresso ridotti sono per le persone con più di 65 anni al costo di 14 euro, per gli studenti tra i 7 e i 25 anni al costo di 10 euro, mentre per i bambini con meno di 7 anni l’ingresso è gratuito.

L’ingresso è gratuito anche per chi possiede il French Riviera Pass.

Se avete intenzione di visitare anche Villa Kérylos, cosa che vi consiglio senza dubbio, in alternativa potete fare il biglietto cumulativo valido per 8 giorni dalla data di acquisto al costo di 22 euro o il biglietto cumulabile con il Giardino dei Cactus di Èze.

Villa Ephrussi de Rothschild

La storia di Beatrice de Rothschild e del suo sfortunato matrimonio

Beatrice de Rothschild nasce nel 1864 ed è la figlia del barone Alphonse di Rothschild, banchiere e uomo appassionato di arte. Donna elegante e intelligente, a 19 anni sposa Maurice Ephrussi, banchiere parigino di origini russe e uomo di affari che ama la vita mondana. Ephrussi è 15 anni più grande di lei ed è un amico dei suoi genitori. Il loro pomposo matrimonio viene celebrato il 6 giugno 1883 nella Sinagoga di Rue de la Victoire a Parigi.

Quando ha solo 24 anni, il marito le trasmette una grave malattia che la costringe a letto per 16 mesi. Dopo la guarigione, scopre di non poter più avere figli. Nel 1904 si separa dal marito dopo 21 anni di matrimonio, per evitare che quest’ultimo, appassionato di borsa e corse, dilapidi tutto il suo patrimonio e quello della sua famiglia. Beatrice è tutto duorché una donna del suo tempo e liberatasi del marito vive la vita facendo quello che ama: le feste e i viaggi, ma anche lo sport. Si iscrive in un aeroclub nel 1909, fa equitazione, pattina, gioca a tennis e prende parte come spettatrice a incontri di pugilato.

L’anno dopo il padre muore lasciandole una grandissima somma di denaro, ed è proprio in quel momento, alla soglia dei quarant’anni e con a disposizione una grossa somma, che Beatrice decide di far costruire questa Villa.

Villa Ephrussi de Rothschild

La Villa

Quando Beatrice de Rothschild scopre questo terreno nel 1906 è solo un’alta scogliera solcata da una mulattiera. Eppure ha un colpo di fulmine, rimane incantata dal paesaggio che avvolge Cap Ferrat: il terreno viene messo in vendita e quando scopre che anche il re Leopoldo II del Belgio è interessato, Beatrice non esita a comprarlo. È una donna che ama le feste e i viaggi, ma è anche una donna moderna e sportiva. È iscritta in un aeroclub dal 1909, va a cavallo, pattina, gioca a tennis e prende parte come spettatrice a incontri di pugilato.

Ci vogliono diversi anni per costruire questa Villa ispirata al Rinascimento Italiano e Beatrice decide di affidare il progetto all’architetto Jacques-Marcel Auburtin, che va incontro a tutte le sue richieste. Fa demolire e costruire disegni e progetti e fa progettare all’architetto ben otto plastici in scala. È incontentabile e ha ben chiaro cosa desidera, nonostante il terreno non sia propriamente adeguato a ospitare i diversi giardini che Beatrice ha in mente; lungo le pareti della bellissima scala interna, per scendere dal primo piano, si possono osservare numerose fotografie dell’epoca del cantiere.

Nel 1912, quando la costruzione di Villa Ephrussi de Rothschild viene ultimata, la Baronessa inizia a frequentarla regolarmente, trasformandola nella sua residenza invernale per i dieci anni successivi, mentre si divide anche tra Parigi, Deauville e Montecarlo.

Beatrice trasforma la sua villa nel contenitore di una delle sue più grandi passioni: quella per l’arte.

Nel 1933, un anno prima della sua morte, Beatrice lascia la Villa, i 7 ettari di terremo e tutte le sue collezioni con oltre 5.000 pezzi all’Accademia delle Belle Arti. Gli arredi rispecchiano i suoi gusti anche oggi e l’atmosfera è proprio quella presente all’epoca. Nel 1934 Beatrice, ammalatasi di tubercolosi, muore in Svizzera.

Gli interni della villa

Nella camera da letto è presente un ritratto di Beatrice da giovane, una delle poche immagini rimaste.

La sala da pranzo era probabilmente la camera di Maurice in passato, che poi cambiò funzione. Qui vicino è presente anche una stanza di porcellane, passione che Beatrice ereditò dal padre, grande collezionista di porcellane.

Nel piano superiore c’è una delle più belle camere da letto per gli ospiti, con boiserie in stile pompeiana. Ogni stanza aveva tutte le comodità, bagni completi per ogni stanza, ascensore, riscaldamento.

I 9 Giardini di Villa Ephrussi de Rothschild

Quando Beatrice si trasferisce nella villa nel 1912, quattro ettari di giardino erano ancora da sistemare. La Baronessa aveva privilegiato il giardino formale alla francese.

Nel 1933, un anno prima della morte della Baronessa, l’architetto del paesaggio Louis Marchand venne incaricato di progettare i giardini tematici della villa: un giardino spagnolo, fiorentino, giapponese e messicano. Fece anche zampillare l’acqua dalle fontane e rinnovò i giardini alla francese.

Poi però arriva la seconda guerra mondiale, Cap Ferrat si svuota dei suoi abitanti, la Villa rimane incustodita e i suoi giardini abbandonati per più di 2 anni. Quando Louis Marchand torna alla Villa dopo la fine della guerra, ricomincia a lavorare sui giardini gravemente trascurati, riportandoli presto al loro splendore. Anche l’edificio, abbandonato durante la seconda guerra mondiale, viene ristrutturato le sue facciate ridipinte: lasciato il giallo ocra, la Villa viene dipinta con tonalità tra il rosa e il rosso.

Qualche difficoltà i giardini della villa l’hanno dovuta affrontare anche nel 1985, anno caratterizzato da un inverno particolarmente lungo e rigido. I giardini della villa vennero danneggiati, soprattutto il giardino messicano. La famiglia Marnier Lapostolle, che abitava nella vicina villa, regalò moltissime piante della propria collezione a Villa Ephrussi, per far tornare il giardino messicano, oggi chiamatao giardino esotico, al suo iniziale splendore.

Oggi Villa Ephrussi de Rothschild dona al visitatore lo sguardo su 9 giardini differenti: il giardino francese, spagnolo, quello fiorentino, il giardino esotico, provenzale, giapponese, il giardino in pietra e il roseto. Non solo: dal piano più alto della villa vi consiglio di non perdervi i meravigliosi giochi di acqua, ogni 20 minuti.

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