Quello che proprio non ti aspetti, percorrendo in auto o in bici i meravigliosi pendii dei Colli Euganei, è di vedere spuntare dalla vegetazione un castello, che ha tutta l’aria di essere una fortezza medioevale. Il Castello del Catajo è stato fortemente voluto dalla famiglia Obizzi, eccentrici “Capitani di ventura”, giunti in Italia al seguito dell’imperatore Arrigo II nel 1007, che per tutta la vita hanno inseguito il sogno della nobiltà e che si sono saputi destreggiare nella società dell’epoca per far credere a tutti che, nessuno più di loro, meritasse il titolo nobiliare.
Il Castello del Catajo copre un territorio grandissimo: sono 400 mila metri quadrati di Castello, costituito da più nuclei, e altrettanti di giardino. Costruito interamente con pietra bianca di Vicenza, spicca nel paesaggio dei Colli Euganei.
Castello del Catajo
Informazioni utili: parcheggio, visite e costi
Il Castello del Catajo si trova a Battaglia Terme, vicinissimo a tutte le altre ville e giardini dei Colli Euganei. Dispone di un parcheggio privato gratuito: arrivati di fronte all’ingresso del castello basterà prendere la strada a destra seguendo il cartello e dopo un centinaio di metri arriverete all’ingresso sulla sinistra, dove lasciare l’auto parcheggiata sull’erba. Una scaletta che si trova direttamente nel parcheggio, vi permetterà di raggiungere il castello e la biglietteria.
Il Castello del Catajo può essere visitato in autonomia, ascoltando un’audiodescrizione gratuita con il proprio cellulare, grazie ai diversi codici QR sparsi nel percorso di visita, oppure con visita guidata, disponibile la domenica e nei giorni festivi. La visita guidata è in italiano e dura circa un’ora. La prenotazione alla visita guidata è obbligatoria e può essere prenotata qui. La domenica e nei giorni festivi è possibile solo visitare il castello con visita guidata. Io vi consiglio quest’ultima, la ragazza che ci ha accompagnato è stata esauriente e simpatica e la visita è stata curiosa e interessante.
La visita in autonomia ha un costo di 10 euro, per i bambini sotto i 6 anni è gratuita e per i bambini dai 6 ai 12 anni ha un costo di 4 euro. La visita guidata costa 13 euro, per i bambini sotto i 6 anni è gratuita e per i bambini dai 6 ai 12 anni ha un costo di 5 euro.
Visitare il Castello del Catajo a tariffa ridotta
Per la visita del Castello del Catajo è possibile usufruire del Biglietto Excellence Ticket, che include anche la visita ad altri due luoghi di interesse, Villa dei Vescovi e Giardino di Valsanzibio: un unico biglietto che al costo di 26 euro consente di vedere le tre residenze con visita libera a prezzo agevolato. Il biglietto è acquistabile in una qualsiasi delle tre biglietterie dei siti storici e ha validità 6 mesi.



Castello del Catajo
La storia
Partiamo dal nome: perché Catajo? Perché questo nome orientaleggiante sui Colli Euganei? Ci sono due ipotesi sulle origini di questo nome: Catajo potrebbe derivare dalla parola Catai, che nel Medioevo indicava la Cina, oppure più localmente il nome deriva dal termine veneto “Ca’ Tajo”, che significa casa sul Taglio, il canale artificiale che si trova vicino al castello. Potrebbe quindi riferirsi al territorio su cui la dimora è stata costruita.
E poi, perché un Castello? Gli Obizzi erano mercenari, dediti alle battaglie e con la guerra nel sangue. Fu principalmente questo il motivo per cui idearono una seconda casa con l’aspetto di un castello e lo fecero nei minimi particolari: intorno alla bellissima terrazza, ad esempio, si trovano le torrette, che avevano lo scopo di proteggere il castello e di osservare tutto ciò che accadeva lungo le mura. Le torrette del Catajo però sono chiuse e venivano usate più che altro come magazzini.
Il Castello del Catajo deve la sua costruzione alla famiglia Obizzi, originaria della regione francese della Borgogna. Gli Obizzi erano una famiglia di mercenari marittimi, i cosiddetti “Capitani di ventura”, che infatti decidono di camuffare la loro residenza estiva con le sembianze di un castello, anche se non aveva assolutamente nessuno scopo difensivo.
Il Castello del Catajo nasce come seconda casa, come casa dei banchetti, degli svaghi e delle feste. Una delle prime proprietarie del castello, Beatrice Pio Da Correggio, moglie di Gaspare Degli Obizzi trasforma il Castello in un circolo letterario e culturale e in uno dei più importanti salotti letterari del nord Italia: da qui sono passati personaggi illustri, come Torquato Tasso e Ariosto.
In un periodo di pace fu il figlio della coppia, Pio Enea I degli Obizzi, innamorato dei Colli Euganei, che decise di costruire un grande palazzo, ampliando la precedente casa materna costruita agli inizi del Cinquecento, oggi chiamata Casa di Beatrice, un nucleo costruttivo separato dal resto.
Il Castello venne ideato dallo stesso Pio Enea I con l’aiuto dell’architetto Andrea Da Valle e lo scopo era realizzare una dimora tra una fortezza militare e una villa principesca. Al nucleo costruttivo già presente, venne aggiunto il Castel Vecchio che si vede dalla strada, costruito in soli tre anni, fra il 1570 e il 1573 a cui sono seguiti diversi ampliamenti.
Fu sempre Pio Enea I che decise di fare una copertura sulla terrazza, trasformandola in una sala da ballo, affinché gli ospiti potessero ballare ammirando il paesaggio.


Nel 1630 gli Obizzi diventano finalmente nobili. Dopo due secoli, il 3 giugno 1803, senza discendenti, muore al Catajo Tommaso Obizzi, ultimo erede della famiglia e con lui si chiude la storia familiare degli Obizzi dopo 800 anni.
Senza figli, lascia in testamento il Catajo agli Asburgo d’Este, elegge ad erede universale Ferdinando D’Asburgo, figlio di Maria Teresa d’Austria e fratello di Maria Antonietta di Francia. Nel 1838 al castello vengono ospitati per 4 giorni gli imperatori d’Austria, Ferdinando I e la moglie Maria Anna di Savoia e per l’occasione il Catajo viene ampliato ancora, costruendo un nuovo nucleo, il Castel Nuovo, arrivando a contare 350 stanze in totale. In particolare, questa parte non è ancora visitabile, ma probabilmente già verso la fine del 2023 saranno visitabili le stanze al primo piano, dove si trovavano le stanze private degli Obizzi.
Dal 1929 al 2015 i proprietari del castello sono i Dalla Francesca, ma il Castello poco a poco si trova ad affrontare un periodo di decadimento e di abbandono. Viene venduto all’asta e comprato da Sergio Cervellin, che inizia numerosi lavori di restauro.
Il cortile dei giganti
Nel 1592 al Castello del Catajo nasce Pio Enea II, grande appassionato di teatro che nel 1629 decide di costruire il cortile dei Giganti, pensato per essere un teatro a cielo aperto. Qui vennero realizzati anche spettacoli particolari, le naumachie, le finte battaglie navali molto in voga nell’Antica Roma: tutto lo spazio veniva allagato con circa 50 centimetri di acqua, per poter inscenare i finti combattimenti navali, così cari alla famiglia.

Gli interni del Castello del Catajo
Nel 1571 Pio Enea chiamò Gian Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese, ad affrescare gli spazi interni, per riprodurre le imprese e le gesta della sua famiglia, dando vita a un meraviglioso ciclo di affreschi. Purtroppo gli interni del Castello non si possono fotografare, quindi potete fidarvi solo delle mie parole e poi andare a vedere voi stessi.
Gli affreschi sono completamente originali, sono stati fatti ritocchi nel corso dei secoli, ma mai restauri completi. Il microclima presente nelle sale ha permesso agli affreschi di mantenersi fino ad oggi, con i pigmenti originali usati all’epoca.
La prima sala che si visita è la sala dell’albero genealogico, che inizia con Obicio I e termina con Pio Enea I, che fa costruire il Castel Vecchio. In tutte le sale l’affresco originale si trova sempre sopra al caminetto e gli affreschi rappresentano quasi sempre tematiche ispirate alla guerra. Negli affreschi inseriscono anche loro stessi, questo proprio perché non erano nobili, ma lo diventeranno solo nel Seicento inoltrato e volevano dimostrare agli ospiti di non essere da meno di chi deteneva un titolo nobiliare.
Sui sovrapporte di ogni stanza sono presenti stemmi di famiglia con cui gli Obizi erano imparentati o che erano importanti per loro e personaggi allegorici ai lati.
Il Giardino
Se gli interni del Castello del Catajo sono molto suggestivi, con i suoi affreschi e le sue stanze, il giardino è pura poesia: una delle viste più belle del Castello del Catajo è proprio dalla peschiera, ricoperto di ninfee e circondato da alberi di magnolia e ortensie in fiore durante il periodo estivo.
Il grande giardino è annesso al castello ed è costituito da una collezione di agrumi in vaso e da un boschetto romantico con diversi sentieri, perfetti per le lunghe passeggiate ombreggiate delle dame: è ancora presente una grande peschiera nella quale il castello, vanitoso, sembra specchiarsi.
Il giardino conserva anche tra i più importanti alberi d’Europa: due magnolie del Settecento e una grande sequoia, tra i primi esemplari che furono importati dall’America.



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