I Giardini Hanbury sono tra i giardini più belli e famosi al mondo ed era tantissimo che scalpitavo per visitarli! Tra il confine italiano e quello francese, in Liguria, e precisamente a Mortola, la storia dei Giardini Hanbury è cominciata nel 1867, con lo straordinario lavoro che avrebbe reso questa proprietà una delle più lussureggianti della zona. Acquistati da Thomas Hanbury dalla famiglia Orengo hanno affrontato anni d’oro e momenti di degrado. Quello che conta oggi? Sono aperti al pubblico e visitabili. Preparate gli occhi alla bellezza a cui dovrete assistere.
Dove sono i Giardini Hanbury
Ci troviamo tra confine italiano e confine francese, tra Ventimiglia e la Costa Azzurra, precisamente a Mortola, in una zona in cui la natura più vistosa sembra tuffarsi direttamente nel mare con tutte le sfumature di blu. Non stupisce che proprio qui compaiano numerosi giardini e orti botanici e il profumo della macchia mediterranea si faccia prepotente.

Giardini Hanbury, la loro storia
Nel 1867 Thomas Hanbury acquistò dalla famiglia Orengo questa grande proprietà, destinata a diventare un’oasi di natura lussureggiante.
Alla strutturazione dei giardini partecipò con entusiasmo anche il fratello di Thomas, Daniel Hanbury, che fornì le basi scientifiche per l’impianto del giardino di acclimatazione. Le primissime piante che vennero piantumate erano delle rose che provenivano dal giardino paterno e furono le prime di numerosissime piante che ancora oggi abitano il giardino. Differenti specie vegetali vennero acquistate da Hyeres, Cap d’Antibes, Parigi, Montpellier, anche grazie ai rapporti che la famiglia Hanbury aveva con direttori di giardini botanici e commercianti di piante soprattutto francesi.

Le piante dei giardini non venivano solo coltivate per il loro aspetto estetico e botanico, ma anche per la loro importanza farmacologica, così che i giardini assunsero sin dal principio anche uno scopo di ricerca e cura. Nel 1868 divenne curatore dei giardini l’agronomo ed architetto del paesaggio Ludwig Winter. Grazie a lui iniziarono importanti lavori di strutturazione dei giardini e il recupero di Palazzo Orengo e degli altri edifici presenti all’interno della proprietà.
Vennero installati l’oliveto, l’agrumeto, l’orto e il roseto, la foresta australiana e le specie della macchia mediterranea. Dopo il matrimonio con Chaterine Aldam Pease e la nascita dei loro quattro figli, Thomas Hanbury iniziò a trascorrere gli inverni nei Giardini. Alla morta del fratello nel 1868 rimase solo a gestire la manutenzione e la gestione dei giardini ma si circondò di numerosi botanici e giardinieri.
Nel 1907, alla morte di Thomas, i Giardini Hanbury erano splendidamente conservati

Con la morte di Thomas e gli anni della prima guerra mondiale i giardini non vennero curati e andarono incontro a un lento degrado. Dopo la guerra fu il primogenito di Thomas, Cecil Hanbury insieme alla moglie Lady Dorothy, che rimisero in sesto la proprietà.
Nel 1939 la Soprintendenza riconobbe il valore architettonico, paesaggistico e culturale della proprietà Hanbury
Anche dopo la morte di Cecil Hanbury, Lady Dorothy continuò a occuparsi con tutte le sue forze e la passione dei Giardini Hanbury. Nonostante questo, durante la seconda guerra mondiale i Giardini andarono incontro a un grande periodo di abbandono e noncuranza: prima vennero occupati dalle truppe italiane, poi da quelle tedesche, successivamente vennero saccheggiati, bombardati e dimenticati. Più o meno fino agli anni Ottanta, quando se ne occupò prima il Ministero per i Beni Culturali e poi vennero affidati alla Soprintendenza per i Beni Ambientali ed Architettonici della Liguria. I giardini e la proprietà vennero ancora una volta ristrutturate; tra i lavori più importanti vennero iniziati il restauro della villa e la ricostruzione dei muri di contenimento.

Dal 1987 i Giardini Hanbury sono ufficialmente gestiti dall’Università di Genova
Giardini Hanbury consigli pratici
Orari e aperture
I Giardini Hanbury sono aperti tutto l’anno.
A seconda della stagione gli orari di apertura possono variare, sono consultabili sul sito. L’ingresso è consentito solo fino ad un’ora prima della chiusura. Nel periodo invernale tutti i lunedì i giardini sono chiusi e anche il giorno di Natale.
Con il biglietto del Castello Doria di Dolceacqua è possibile entrare con la tariffa ridotta.
Ho visitato i Giardini Hanbury in estate; nonostante Thomas Hanbury scrivesse che nel corso dell’estate sarebbe stato opportuno chiudere i Giardini alla visita per riaprirli solo con le prime piogge di settembre, questo in realtà non accadde mai. A seconda delle stagioni potrete ammirare fioriture differenti, tanto che anche in pieno inverno sono stupendi. Sul sito è possibile consultare mese per mese le fioriture nel dettaglio.

Per la visita considerate almeno due, tre ore abbondanti. Ma i giardini sono così belli e rilassanti, con la vista che spazia tra il verde delle piante e l’azzurro del mare, che sicuramente avrete voglia di fermarvi per più tempo.
L’auto rimane il mezzo più adeguato per raggiungere i Giardini Hanbury. Tuttavia non c’è un vero e proprio parcheggio, dovrete lasciarla sulla strada. Potrebbe essere un problema durante le festività e i periodi di alta stagione.
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