La mia newsletter falsissima: tanto di quello che (forse) ti interessa

Non pretendo mica che a tutti possa interessare quello che scrivo o ho da scrivere, certo che no.

Penso però che a una buona fetta di persone, che come me sono sempre in cerca di storie da leggere, vedere e ascoltare, questa newsletter falsissima impregnata di letture, film e serie tv possa interessare.

La scrivo per queste persone, certo, proprio mentre devo finire di fare alla mia amica l’audio sugli ultimi film e serie tv viste, ma anche per me, perché mi piace fare un passetto indietro e pensare a tutte quelle storie che sono state in grado di arricchirmi nelle settimane appena passate.

La mia newsletter falsissima è il modo per pescare dal cilindro e, magari, trovare qualcosa a cui, toh, non avevi pensato. E invece ti interessa assai.

E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.

K. Gibran

Tra le cose che mi attanagliano da sempre la vita, c’è quella di non avere abbastanza spazio. A volte sono gli altri a costruire recinti intorno a noi, a volte siamo proprio noi a costruire prigioni e a metterci dentro. Lo facciamo spesso supportati da nessun fatto, in automatico.

Perché forse avere confini e prigioni ci aiuta a rimanere in quello che conosciamo, che chissenefrega se ci dà infelicità, ma comunque ci dà stabilità.

Timorosa di finire dietro le sbarre di pregiudizi, giudizi, sièsemprefattocosì, ho passato la vita a smantellare prigioni e a tuffarmi nell’ignoto. L’ho fatto spesso contro voglia, cercando di andare contro a quello che conoscevo e che mi dava conforto, con la convinzione che fosse la strada giusta per non rimanere ingabbiata io. E di conseguenza ingabbiare gli altri.

Perché poi, è così, se si è infelici e immobili, non ci va tanto che gli altri, al contrario nostro, non lo siano.

Per il momento l’adulto che sono diventata – da poco ho compiuto 36 anni – mi piace: domando alle persone dei loro stati d’animo senza fare ipotesi e supposizioni errate e fondate sul niente, non pretendo che gli altri siano come piace a me ma so prendere le distanze gentilmente da quello che non voglio, non faccio quasi mai come mi si dice di fare ma ho imparato a non litigare per far valere una mia idea.


Che sia iniziato il periodo più bello dell’anno con la temperatura perfetta e le fioriture più belle che mettono subito di buonumore, è un dato di fatto.

La grazia delle camelie sbocciate, del glicine in fiore, delle giornate lunghissime complice anche il cambio dell’ora, che subito fanno venire l’ora di passeggiate dopo cena e di aperitivi.

La bellezza è ovunque, spesso anche dove non crederesti mai. L’importante è allenarsi a scorgerla.


Sono tantissimi i corsi che ho scovato in questo periodo e che ho pensato sarebbe proprio bello seguire e frequentare. Spiccano gli argomenti più disparati, ma avendo a disposizione tempo libero molto limitato ultimamente, ho deciso di iscrivermi a uno che coniuga due delle mie grandi passioni: la letteratura e l’infanzia.

Per leggere il mondo è il corso sulla letteratura dell’infanzia da seguire se siete esperti, appassionati o semplici curiosi del settore. È un corso di formazione e approfondimento, erogato da Babalibri ed Equilibri, riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione e dedicato alla letteratura illustrata per l’infanzia. Un corso di cinque incontri online che si tengono ogni martedì dal 29 aprile aprile al 27 maggio 2025dalle 17 alle 19, con alcuni degli autori e le autrici più celebri e amati del catalogo.

Ha un costo-non costo perché con l’acquisto di 30 euro di libri editi da Babalibri si potrà ricevere un codice con cui partecipare. Inoltre, al termine del corso tutti gli iscritti potranno scaricare direttamente il loro attestato di partecipazione

Se siete interessati, andate sul sito che spiega tutto per benino. Ma fate in fretta, avete solo fino al 15 aprile!


Tra le cose belle dell’ultimo periodo vi segnalo una nuova piattaforma di audiolibri che ho scovato.

Li ascolto in tram, quando avrei tempo per leggere ma sono troppo stanca per farlo, nei rari momenti in cui cucino da sola o quando sono in auto. Per me, richiedono uno sforzo di attenzione maggiore rispetto alla lettura del cartaceo, ma mi permettono di non perdere il ritmo e di acquistare di meno.

Ed eccolo qui il buono sconto per abbonarsi a Voxa – sì, si può disdire in qualsiasi momento.


  • Parthenope di Paolo Sorrentino. Con una protagonista indimenticabile, l’attrice Celeste Dalla Porta, il nuovo film di Sorrentino ora disponibile su Netflix, è stato uno dei film più soavi e poetici che ho visto negli ultimi tempi. Tra una meravigliosa Capri e una malinconica Napoli, seguiamo le vicende di vita di Parthenope dalla nascita neli anni Cinquanta ai giorni nostri. Musiche e fotografia da brividini.
  • Vermiglio di Maura Delpero. Una storia di guerra, di maternità, di destini e autodeterminazione. Ambientato nel corso dell’ultimo anno della seconda guerra mondiale, Vermiglio è un piccolo paese di montagna, in provincia di Trento. Tra dialoghi scarni e in dialetto, paesaggi montani e la storia di una grande famiglia, la visione scorre in un soffio lasciando tante domande. Disponibile su Now.
  • Diamanti di Ferzan Ozpetek: dovrei già averlo detto mille volte, in tutte le sedi e in tutte le salse. Ozpetek è tra i miei registi preferiti e Mine Vaganti tra i miei film del cuore. Ero quindi in fermento da qualche giorno prima di Natale, quando il 19 dicembre è uscito il nuovo film del mio amato regista. Solo qualche settimana fa sono riuscita ad andare a vederlo.

    Che dire? Che meraviglia immergersi in questa storia di seta, ricami, coulisse e macchine da cucire. Un gruppo di donne forti, difficili da dimenticare.
  • Follemente di Paolo Genovese: dopo il successo di Perfetti Sconosciuti, che avevo amato e visto al cinema quanto era uscito, ecco il nuovo attesissimo film di Paolo Genovese. L’ho trovato leggero, intelligente e non banale.
  • The Bad Guy: da pubblico ministero integerrimo a vendicatore spietato, dopo essere stato ingiustamente accusato e incastrato. Mi era piaciuta tantissimo la prima stagione, ho adorato anche la seconda!
  • Dieci capodanni: le vicende di vita di Ana e Óscar vengono raccontate anno dopo anno per dieci capodanni. Vicinanza, lontananza, amicizia, amore e l’evolversi di un rapporto che fa i conti con la vita e le due difficoltà. Amatissimo. Se ve ne innamorate, vi consiglio di recuperare anche il film Dieci inverni.
  • Apple Cider Vinegar: i social influenzano davvero la nostra vita? Se non ne siete ancora convinti vi consiglio di dare una chance a questa serie tv, a tratti parecchio disturbante ma ispirata ad avvenimenti realmente accaduti.

Ho ritrovato un ritmo di lettura accompagnato a pochi e miratissimi momenti in cui mi ci posso dedicare, solitamente in tram, quando mi sposto sul tragitto casa-lavoro e viceversa. Ah, fino a qualche mese fa non riuscivo a leggere sui mezzi di trasporto, causa nausea. Ma com’è che si dice? Ci si ingegna. Ed eccoci qui:

  • Giorni di spasimato amore di Romana Petri: una storia di amore – e di guerra – straziante e intensa, una scrittura incredibile e personaggi che non dimenticherete facilmente.
  • Cuore Nero di Silvia Avallone: come sempre Silvia Avallone è in grado di calarsi perfettamente nelle storie che raccontano amicizie viscerali e tossiche, ma anche amori intensi e inevitabili. I due protagonisti per motivi di vita opposti finiscono per diventare vicini di casa in un minuscolo borgo montano. Quanto conosciamo chi ci è vicino? Quanto possiamo accettare di chi amiamo?
  • Il vecchio al mare di Domenico Starnone: un libro sulla vecchiaia, sull’infanzia che anche arrivati alla soglia degli ottant’anni può essere riscritta, sulle occasioni mancate e sulla malinconia. Il nuovo romanzo di Starnone riesce come sempre, in una manciata di pagine, a racchiudere un piccolo mondo.
  • Tutta la vita che resta di Roberta Recchia: a inizio Aprile, si può già decretare uno dei libri migliori dell’anno? Se si tratta dell’esordio di Roberta Recchia, sì! Un consiglio? Leggetelo senza riserve, senza neppure andare a leggere la trama che secondo me racconta troppo! Non ve ne pentirete.
  • Marabbecca di Viola di Grado: tra i libri meno belli di quelli letti da inizio anno. La marabbecca è una figura leggendaria della tradizione siciliana, raffigurata come una donna che vive nella profondità dei pozzi e delle cisterne. Metaforicamente è la personificazione dell’oscurità e delle insidie dell’inconscio. La trama risulta all’apparenza statica, i personaggi disturbanti e sadici, che non ambiscono a nessun riscatto. Ma forse era proprio questa l’intenzione dell’autrice: andarci a toccare proprio lì, nella nostra marabbecca, in quei lati oscuri che come i personaggi a volte fatichiamo a tenere nascosti.
  • Piccole cose da nulla di Claire Keegan: un libro confortevole e rincuorante, una fiaba moderna. Forse non tanto in stagione: da leggere in inverno sotto a una calda coperta.

E tu? Dimmi di te, cosa ha arricchito le tue ultime settimane? È stato un incontro, un libro, o un film?

Vi aspetto nella prossima newsletter con tantissime mostre e altrettanti libri – sì, è un buon momento per la lettura!

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