What I do in a month, newsletter falsissima di mezza estate: viaggi fin qui, libri e scoperte

Mezza estate. Ci siamo lasciati quando l’estate era ancora un momento da vivere, quando i progetti erano già in atto, ma ancora da assaporare fino in fondo.

Ci ritroviamo qui, ora, quando la mia estate è già stata vissuta per metà. Quando la curiosità per tutto il bello che deve ancora arrivare è alle stelle, ma anche la malinconia per quello che è già stato, per l’intensità ma anche la velocità con cui è passato. Lasciando però una scia di ricordi indelebili – e tanti tanti fotolibri da fare 🙂

Vi racconto di isole, di mare, di storie.

Mollare gli ormeggi, farsi inondare di pagliuzze estive di nuove scoperte, nuove conoscenze, nuovo tempo da vivere con chi si ama.

Luglio è passato velocissimo, tra i pochi giorni del mese in cui sono stata a Torino – perlopiù talmente indaffarata da non sapere neppure che giorno fosse della settimana – e la partenza che quest’anno mi è sembrata vicinissima.

Ho messo via la borsa del nuoto, le mie vasche senza pensieri e senza soste riprenderanno a settembre. Mi sono goduta le giornate di fresco ritornato e qualche bella cena in terrazzo, con il sole ancora in agguato. Passeggiate e passeggiate, tantissimi giri in bicicletta – della serie che ormai la panettiera mi passa il sacchetto senza bisogno di scendere dalla sella, picnic al parco. Ho sfrecciato appena possibile in sella alla mia Vespa, ho acquistato tanti libri usati su Vinted, e anche qualche borsa in macramè – fissa del momento.


Quando ci siamo sentiti in questa newsletter l’ultima volta, avevo i biglietti aerei per un’isola che sono certa mi incanterà, ma ancora brancolavo nel buio su altre partenze più imminenti.

A metà luglio ho scelto ancora un’isola e siamo partiti alla volta di un luogo dove eravamo stati già nel 2019. All’epoca, una coppia già rodata che aveva intenzione di passare più tempo possibile sotto il sole, tra una settimana enigmistica, un libro, cene alle ore più disparate e in spiaggia fino a quando il sole scompariva sotto l’orizzonte.

Quest’anno l’isola d’Elba ci ha visto arrivare in tutt’altra formazione. Sono stati giorni di poco sonno, tantissimi libri, bagni, scirocco, pranzo in spiaggia, gelati, libeccio, sabbia, pomodorini, anguria, maestrale, wafer, ombrelloni. Ma anche grotte romane, viste dall’alto su tutti i colori del blu, opere di arte contemporanea.

Ho scritto due articoli nuovi, tutte le cose da fare sull’Elba e le spiagge di sabbia da non perdere, più gli articoli, già online, a cui ho dato una bella rinfrescata.

Dopo l’isola d’Elba ci siamo spostati, sempre in Toscana, sempre sulla costa. Questa volta siamo andati verso la Maremma, un luogo che mi ha davvero stupito: intatto, brullo, poco affollato. E davvero meraviglioso. Il luogo ideale per chi cerca bellissime spiagge ampie e con servizi ridotto al minimo, come l’Oasi di Macchiatonda, acque cristalline e mucchine in stato semibrado ovunque.

L’entroterra, inoltre, è ricco di borghi, terme e piccole cittadine da non perdere. Noi abbiamo visitato anche il Giardino dei Tarocchi.

Lasciate alla spalle la Maremma, ma sarà solo e soltanto un arrivederci, ci siamo spostati in un altro pezzetto di Toscana, il Chianti. Colline sinuose, altissimi cipressi, ottimo vino e poco turismo.

Ci siamo goduti borghetti semideserti, la vista su infiniti campi di girasoli, le passeggiate al tramonto e la piscina prima di cena.


Ogni tanto anche io, in quei rari momenti in cui ho del tempo addirittura per annoiarmi, mi lascio prendere dallo scrolling selvaggio.

Risultato? Non mi rimane in testa nulla, lo reputo tempo perso e mi arrabbio da sola per esserci cascata.

Che sui social tutti siano diventati pallosi, noi compresi, credo che ormai sia un dato di fatto. Ma le storie, le parole, i benedettissimi blog di una decina di anni fa, bè, io ho continuato ad averne nostalgia.

Così, in questi giorni ho scaricato substack, [ una piattaforma pensata per chi desidera pubblicare articoli o inviare newsletter, come i blog di una volta, dove contano più le parole degli effetti wow ] e  ho iniziato a seguire un po’ di persone e qualche newsletter. Al momento, seguo gente un po’ a caso, leggo qua e là ma mi sto facendo un’idea. Vi farò sapere.

Non diverso da quello che faccio io in questa newsletter, per me molto stimolante e finalmente con contenuti da fruire con calma, senza mordi e fuggi.


Come raccontavo già in qualche newsletter fa, sono finita in una Via Lattea di letture azzeccatissime: intense, interessanti e coinvolgenti.

Sono arrivata a quota 21 libri letti fino ad ora, non tutti dei capolavori ma libri meritevoli, sì. Non ho un obiettivo di lettura annuale, non me lo sono mai (im)posto.

Ecco che allora vi racconto gli ultimi libri letti.

  • Il cognome delle donne di Aurora Tamigio: un bellissimo romanzo familiare tutto dal punto di vista delle donne della famiglia. Si comincia da Rosa, fino ad arrivare a Marinella. In mezzo, tre generazioni di donne audaci, impossibili da dimenticare.
  • Donnaregina di Teresa Ciabatti: la storia non biografica del temuto boss della camorra, ora pentito e sotto protezione, Beppe Misso. Ma anche quella della scrittrice che decide di intervistarlo e nel frattempo si ritrova a dover affrontare dolorose e impreviste vicissitudini familiari.
  • Io che ti ho voluto così bene di Roberta Recchia: mi ero informata poco su questa nuova uscita, non volevo che la sorpresa fosse rovinata, e ho fatto bene perché non avevo capito che fosse in qualche modo la continuazione di Betta, che nel precedente libro della Eecchia mi aveva tenuta incollata alla storia in un weekend di mare, tra passeggiate e immersione totale nella lettura. Fatevi questo regalo, recuperate il primo e poi proseguite con questo.

Due serie TV che hanno il potere di tenerti incollato fino all’ultima puntata:

  • Untamed su Netflix: da vedere se amate i thriller, i segreti ma anche la natura incontaminata. Kyle lavora come investigatore per il National Park Service nello Yosemite National Park. Quando viene scoperto un cadavere inizia ad indagare e il caso si intreccia con un passato caso mai risolto.
  • Sharp Objects su Now: la giornalista Camille Preaker ritorna nella propria città natale, la cittadina inventata e inquietante di Wind Gap, per seguire gli omicidi di due ragazzine e scriverne un pezzo. Uscirà molto di più, sulla sua vita prima di tutto e sulla sua famiglia. Tosta per gli argomenti trattati.

Però, mannaggia a me, devo smetterla di iniziare una nuova serie e mettermi finalmente a recuperare centordici film.


Dimmi di te, come va la tua vita in queste settimane di mezza estate?

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