Visita al Sacro Bosco dei Mostri di Bomarzo, tra sculture misteriose e inquietanti

A soli 20 km da Viterbo, la visita al Sacro Bosco dei Mostri di Bomarzo non può mancare durante un viaggio che vi porterà  alla scoperta della Tuscia Viterbese. Soprattutto se viaggiate in famiglia in compagnia di bambini, che impazziscono di gioia a passeggiare alla scoperta del bosco e delle sculture misteriose e inquietanti che lo abitano.

Bomarzo è un piccolo paesino della Tuscia, nei pressi del quale sorge il celebre Sacro Bosco dei Mostri che si trova appena fuori ed è comodamente raggiungibile in auto.

Sacro Bosco dei Mostri di Bomarzo

Informazioni utili per la visita

Il Sacro Bosco dei Mostri di Bomarzo è aperto tutti i giorni dell’anno, dal lunedì alla domenica con orario continuato, diverso a seconda della stagione. Da Novembre a Febbraio è aperto con orario dalle 9 alle 17. Da MarzoSettembre è aperto dalle 9 alle 19. L’unico giorno di chiusura è il 25 Dicembre.

Il biglietto intero ha un costo di 13 euro, per i bambini dai 4 ai 13 anni il biglietto è ridotto e ha un costo di 8 euro, i bambini sotto i 4 anni non pagano.

È possibile acquistare i biglietti online; vi dico anche però che noi, nonostante il periodo di alta stagione, non abbiamo avuto difficoltà nell’acquistare i biglietti in loco.

Il Sacro Bosco dei Mostri è raggiungibile comodamente in auto, che potete lasciare nel grande parcheggio gratuito proprio nei pressi della sua biglietteria. All’interno troverete un bar/ristorante in cui mangiare o prendere qualcosa di fresco.

All’ingresso del Sacro Bosco dopo aver fatto i biglietti vi verrà data una mappa con la quale orientarvi per non perdervi nessuna delle sue sculture. Considerate per la visita almeno un paio di ore. In estate, nonostante il percorso sia per la maggior parte nel bosco e quindi in ombra, vi consiglio comunque di visitarlo la mattina presto o nel tardo pomeriggio.

Sacro Bosco dei Mostri di Bomarzo

La sua storia

Il Sacro Bosco, conosciuto anche solo semplicemente come Parco dei Mostri è il più antico parco di sculture del mondo moderno.

La sua origine va fatta risalire a partire dalla metà del XVI secolo; una prima parte dei lavori venne conclusa nel 1552.  A realizzarlo fu Pier Francesco Orsini, detto Vicino, che fece scolpire le rocce sul posto, animando il bosco di sculture in pietra gigantesche e grottesche, draghi, elefanti, giganti a volte spaventosi e minacciosi, altre onirici e surreali.

La realizzazione delle sculture fu probabilmente affidata a Simone Moschino, scultore e architetto piuttosto noto nella seconda metà del Cinquecento.

Il Bosco si differenzia nettamente dai giardini che abbellivano ville e castelli nel Cinquecento; qui prevale lo stile manierista e la passione per il bizzarro e il grottesco.

Ma perché Orsini progettò e fece costruire questo bosco un po’ magico? Il motivo fu probabilmente per cercare di superare il grave dolore che lo aveva pervaso per la morte dell’amatissima moglie Giulia Farnese, a cui infatti dedicò un sepolcro proprio all’interno del bosco.

Il Sacro Bosco di Bomarzo dopo la morte di Orsini venne abbandonato e dimenticato per circa 3 secoli, fagocitato dalla vegetazione e avvolto dall’incuria, anche le opere sembravano destinate a scomparire.

Nel 1954 Giancarlo e Tina Severi Bettini iniziarono a sistemarlo, restaurando le sue opere fortemente danneggiate e decisero di aprirlo al pubblico.

Si dedicarono tantissimo al progetto del Sacro Bosco, tanto che vennero sepolti anche loro all’interno del Tempietto presente nel parco, proprio dove si trovava anche il sepolcro di Giulia Farnese, l’amata moglie defunta di Orsini.

Il Sacro Bosco, nei suoi oltre 5 secoli di vita, rimane un luogo ricco di fascino intriso di surrealismo, a metà tra arte e magia.

Lascia un commento